Parrocchia San Secondo

“Lasciate che i bambini vengano a me” (Mt 19,13)

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Pubblicato Venerdì, 28 Ottobre 2016 08:00

Lettera di Don Mario. In questo mese di Novembre, chiediamoci: come sto trasmettendo la gioia di credere ai miei figli, alla mia famiglia? Quale clima religioso si vive tra di noi?

 “Lasciate che i bambini vengano a me” (Mt 19,13)
(L’educazione religiosa dei bambini e dei ragazzi)

1) L’albero dipende dalle radici

Parecchi genitori moderni non battezzano più i figli e non trasmettono un’educazione religiosa ai loro figli. Ragionano così: “Non possiamo influenzarli, da grande decideranno loro che cosa fare, se credere o no, se essere religiosi o atei”.

Davvero un errore gravissimo! Un bimbo senza orientamento religioso serio e vero, rischia di essere uno “svuotato” dentro nel profondo del suo cuore.

Domande che ha in se stesso: chi sono, da dove vengo, perché vivo? dove vado? perché ci sono? che cos’è il bene ? cos’è il male?

Rimangono senza risposta e il bimbo cresce senza verità, in balia delle opinioni che sente qua e là, senza radici! Quanti ragazzi conosco veramente “disorientati” perché i loro genitori non gli hanno trasmesso il dono più grande che abbiamo: la conoscenza e l’amore del Signore! Quanti adulti vittime dell’alcool, della droga, del gioco, del sesso sfrenato, delle passioni, proprio perché nessuno li ha educati a scoprire il senso della vita, la bellezza dei valori, la gioia del bene e della virtù.

2) Famiglie distrutte

Tra i divorziati, separati, mal sposati, proprio perché negli anni giovanili nessuno gli ha insegnato la gioia e il mistero della vita, dell’amore, della comunione umana, della famiglia: la gioia di esserci! Un vecchio proverbio dice: “La botte ha il vino che gli si mette dentro”! Chi da ragazzo, da giovane non riceve una vera e profonda educazione, come farà a vivere nella gioia grande della vita e del bene?

Il senso di paura, di angoscia, l’incapacità di scelte mature, la mancanza di responsabilità, il non essere persone coscienti, veramente vive … troppo sovente dipende da questi vuoti educativi che risalgono ad un’infanzia senza luce e senza ideali.

Senza verità, senza libertà, senza amore, come si può pretendere che si possano generare delle vere famiglie di unità, di fecondità, di fedeltà grande e perenne?

3) La preziosità della vita cristiana

Gesù dice: “Beati quelli che senza aver visto crederanno” (Gv 20,29). Non c’è nulla di più prezioso della Fede che dà la grazia di conoscere e amare il Signore Gesù, Dio fatto Uomo, venuto in terra per insegnarci a vivere, per liberarci dal mistero della morte, del peccato, della sofferenza! Non c’è nessuno più felice di un cristiano, di una famiglia credente, perché nessuno può dare alla mente, al cuore, alla vita, ciò che dona il Signore. La Fede è veramente la luce e la forza di Dio nel cammino della vita. Chi percepisce questo fa della sua vita, una continua e incessante ricerca, perché la Fede è la massima fonte di felicità e di pienezza possibile su questa terra, in attesa della Beatitudine eterna, infinita della vita celeste.

E’ per questo che i genitori devono sentire veramente una grande gioia quando Battezzano i loro figli, li aiutano a leggere e capire il Vangelo, li portano alla Celebrazione della S. Messa alla domenica, il giorno della Festa senza fine, vivono da cristiani in famiglia.

Don Mario Foradini